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martedì 19 novembre 2013

Vivere in Salute: nuvole

Vivere in Salute: nuvole:   In piedi, davanti alla finestra, Carla era assorta nei suoi pensieri. Sentì improvvisamente un prurito nelle sue gambe, come...

Sul treno

Oggi stavamo tornando a casa, da Roma.
Saliamo a Termini appena arriva il treno, e con noi salgono altri passeggeri, tra i quali una signora un poco strana.
Si siede vicino a noi e, appena parte il treno, inizia a truccarsi. Rossetto, mascara sulle ciglia e tanto, ma tanto, fondo tinta.
Prima fermata Tuscolana.
Appena riparte il treno per raggiungere la stazione Ostiense, questa ci chiede che stazione era.
Noi diciamo in coro "Tuscolana" e lei tutta trafelata fa "Allora mi devo preparare, devo scendere a Termini!"
Noi ci guardiamo stupiti, e rispondiamo subito che il treno si dirige nell'altra direzione e poi "Ma scusi, lei è salita a Termini!"
"E' vero" fa questa, "Mi sono confusa, devo scendere alla stazione di Trastevere. Quante fermate mancano, lo sapete?"
"Manca Ostiense, e dopo Ostiense c'è Trastevere" rispondiamo quasi in coro.
Lei, tranquilla, si rimette seduta e si prepara a scendere subito dopo che il treno è partito dalla stazione Ostiense.
Si mette vicino alla porta di uscita, ma quando il treno si ferma a Trastevere non scende, riattraversa il vagone, va all'altra porta di uscita e scende invece alla stazione di San Pietro (quella subito dopo quella di Trasevere).
Intanto sale un altro signore,e si siede allo stesso posto della signora di prima. E' un uomo di colore, che deve avere qualcosa alla pelle perchè ha le labbra come se fossero spellate e con macchie rosa a chiazze. Le stesse chiazze le ha anche vicino al naso.
Ci sorride e si mette a leggere.
Ad un certo punto ci chiede "Per andare all'ospedale di Civitavecchia devo prendere il treno o il pullman"
E noi "Guardi che Civitavecchia per queso treno è il  capolinea, quando arriva lì prenda l'autobus che la porterà all'ospedale, il numero dell'autobus se lo faccia dire alla stazione"
Quello ci ringrazia. Intanto arriviamo a Ladispoli, lui si alza e va alla porta per scendere.
Nando si precipita dietro pensando che si stia sbagliando e creda che sia Civitavecchia, ma quello dice che è arrivato a casa.
Tutti personaggi strani oggi sul treno, e poi tutte e due che si sono seduti nello stesso posto.
Nando, io ed un'altra signora, quasi quasi scoppiavamo dalle risate e abbiamo concluso che forse era proprio il posto che aveva stimolato queste reazioni buffe.
Scherzavo, ma l'episodio è avvenuto davvero.

domenica 13 gennaio 2013

UNA TORTA INVENTATA

Ieri abbiamo festeggiato Valeria, ed io, molto conenta per questo, sono stata ingaggiata per il reparto dolciumi. Avevo da fare tre dolci. Vero! Tre dolci!
Uno per Valeria, la festeggiata, la quale voleva una torta pannosa, fragolosa, con le Winz sopra, come avevo fatto per la festa della sorella.
Fino a lì niente di difficile, un bel pan di spagna, farcito con la crema chantilly, e qualche fragola, ricoperto con panna, e con alla base un giro di fragole.
Per Beatrice dovevo fare la sua solita, quella che lei preferisce. Infatti lei è allergica al latte e alle uova ed io ho preparato la solita sua. E qui viene il bello! Non sarebbe stato difficile, perchè l'ho già fatta parecchie volte, ma questa volta ho voluto strafare, ed ho frullato a lungo in modo da creare dell'aria all'interno e renderla più soffice. E così è stato, ma il bello è stato quando l'ho passata sul piatto per decorarla. Si è rotta in tanti pezzi. Ho provato a ricomporla ricoprendola con la glassa semplice, ma niente da fare si rompeva in mille pezzi.
E allora mi sono armata di coraggio ed ho ricominciato tutto da capo, senza però sbatterla a lungo. Infatti il risultato è stato il solito. L'ho farcita con il budino alla vaniglia fatto da me, e quindi l'ho ricoperta con la glassa.
La terza torta era per i genitori di tutti i bambini ed ho preparato, sempre a richiesta, un tiramisù.
Si intende la torta andata a male non l'ho buttata, mi sembrava veramente uno spreco.
Oggi ho voluto provare un esperimento, per poterla recuperare.
Ho preso tutti i pezzi e li ho frullati, quindi ho rimesso tutto in forno per 30 minuti alla temperatura classica.
Alla fine ho sfornato e, quando era fredda, l'ho ricoperta con la panna che avevo ancora in frigo.
Il sapore era ottimo (prima di coprirla ho assaggiato un pezzetto) e pure sofficissima,
l'aspetto anche.
Ho dato il tutto al mio vicino che ha sempre tanti bambini a casa a giocare, e non ho voluto partecipare al festino per non appesantire il mio fegato.
Peccato non abbia fatto la foto, ma oggi non avevo il telefonino a disposizione, lo avevo lasciato da mia nipote.
A proposito, ieri mia nipote era raggiante, la sua felicità sprizzava da tutti i pori!!!!!