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venerdì 26 agosto 2011

La carriera

scritta da Nando:

Il terzo giorno Iddio resuscitò
E al terzo tentativo il Trota la sfangò.

Impererrito di fronte ai professori
iniziò a parlare senza rossori

Alberto da Giussano fu mastro carrettier
che al babbo il carroccio fece aver

Dopo la storia alla geografia passò
La terra è piatta...... o forse no?

Tradusse la frase "Cane Nero"* dal Latino
Di sicuro, affermò, è un animale clandestino.

Di fronte a tale sfoggio e maestria
il seggio si assicurò in Lombardia


*Cane Nero = Canta o Nerone


lunedì 22 agosto 2011

Desiderio di liberta'


Questo è l'inizio di una nuova storia. Il seguito lo pubblicherò


Un uccello bellissimo, di mille colori, costruito con carta velina, con stecche di bambu' e tenuto da uno spago lunghissimo. Un aquilone. Lo aveva costruito Pietro con il suo babbo, mettendo tanta attenzione nei particolari che sembrava alla fin fine quasi vero.
Pietro era eccitatissimo, poteva provare il suo capolavoro, perche' quel giorno erano andati al mare, c'era tanto vento, e il suo babbo gli aveva detto che quella era la giornata migliore per far volare gli aquiloni.
Aveva incominciato con una piccola corsa sulla sabbia, poi sempre piu' veloce, lasciando andare sempre piu' filo fino a quando il suo preziosissimo uccello aveva iniziato ad alzarsi, e poi sempre piu' su, piu' su fino quasi a raggiungere il tetto di alcune case che erano state costruite nei paraggi.
Un gabbiano volava tranquillo nelle vicinanze e, improvvisamente lo vide.
"Che meravigliosa creatura" escamo' stupefatto, "Non ne ho mai visti di simili" e volo' via a chiamare alcuni amici che volavano sul mare in cerca di cibo.
"Venite! Correte tutti a vedere! C'e' un uccello meraviglioso che vola sulla spiaggia, tutto colorato!" Esclamò
Tutti corsero a vedere con immensa curiosita'. E' vero, non avevano mai visto niente di simile, era meraviglioso con le sue ali tutte colorate, il becco adunco quasi fosse un rapace, e due occhi luminosissimi.
"Ehi," chiese il primo gabbiano troppo incuriosito per il nuovo venuto "non mi posso trattenere, ma devi farci sapere che tipo di uccello sei, non ne abbiamo mai visti da queste parti. Forse vieni da molto lontano, dicci qualcosa di te"
L'aquilone era veramente felice, volare era meraviglioso, per lui era la prima esperienza, e poi tutti quei gabbiani intorno a lui cosi' incuriositi lo facevano sentire importantissimo, quasi un primo attore.
"non vengo da lontano, ma sono solo un aquilone, mi ha costruito quel bambino laggiu' con l'aiuto del suo babbo, pero' veramente sono felicissimo di volare, e mi piacerebbe essere come voi, libero e felice nell'aria, senza vincoli di alcun filo"
"E allora vieni, non indugiare, noi abbiamo in programma di volare sul mare per poter pescare qualche pesce per i nostro pranzo"
E si alzarono altissimi nel cielo.
"Devo proprio liberarmi dallo spago" pensò l'aquilone. E subito cominciò a volteggiare sempre più in alto e a strattonare lo spago che lo tratteneva unito a Pietro. E tira, tira, tira, alla fine riuscì a liberarsi.
Una folata di vento lo sollevò più in alto e lui vide Pietro farsi più piccolo. Tutto giù sulla terra sembrava piccolo, e lui era inebriato per la libertà conquistata. Pietro giù piangeva disperato, per aver perso il suo aquilone, ma lui aveva il cuore gonfio di felicità!
Man mano che saliva su nel cielo, il vento cresceva di intensità e lo sospingeva sempre più su. Era anche più fresco ma all'aquilone non importava un gran che. lui era libero!